Scoperto ruolo cruciale di D2 delle
cellule MC ippocampali
ROBERTO
COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XX – 16 dicembre
2023.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
Le cellule muscoidi ilari del giro dentato
dell’ippocampo o MC (da hilar mossy cell) stanno attraendo sempre più l’attenzione
dei ricercatori, e una notevole quantità di dati indica la loro importanza nei
delicati ed essenziali processi mediati dalle reti ippocampali nella fisiologia
cerebrale alla base delle funzioni superiori. La partecipazione delle celle MC
ai ruoli di memoria, che impegnano il giro dentato con la sua costante
neurogenesi al servizio dell’apprendimento, sembra essere evidente. Allo stesso
modo, vari studi hanno suggerito la partecipazione di queste cellule a processi
di neuropatologia cerebrale che vanno dall’epilessia ai disturbi d’ansia. Ma,
sia in rapporto alla neurofisiologia della memoria, sia per ciò che concerne i
disturbi di interesse neurologico e psichiatrico, i modi e i meccanismi di
partecipazione delle cellule MC sono sconosciuti o scarsamente definiti.
Una traccia importante per la comprensione dei ruoli
svolti dalle cellule MC è stata individuata nei recettori maggiormente espressi
sulla superficie delle membrane. I recettori della dopamina D2, implicati in
importanti processi cognitivi e studiati in rapporto a patologie neurologiche e
psichiatriche, sono intensamente espressi sulla superficie dei neuroni MC
ippocampali. La localizzazione subcellulare e la funzione dei recettori D2
delle cellule MC finora non sono state indagate in modo esaustivo.
Michelle C. Gulfo e colleghi coordinati da Pablo E.
Castillo hanno condotto uno studio che ha scoperto il significato funzionale
dei D2 delle MC.
(Gulfo M. C. et al., Dopamine D2 receptors in hilar
mossy cells regulate excitatory transmission and hippocampal function. Proceedings of the National Academy of Sciences USA – Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.2307509120, 2023).
La provenienza degli autori è la seguente: Dominick P.
Purpura Department of Neuroscience, Albert Einstein College of Medicine, Bronx,
New York (USA); Vollum Institute, Oregon Health and Science University,
Portland, Oregon (USA); Department of Cell Biology, Albert Einstein College of
Medicine, Bronx, New York (USA); Department of Psychiatry and Behavioral Sciences,
Albert Einstein College of Medicine, Bronx, New York (USA).
[Edited by Julie Kauer, Stanford University, CA (USA)].
Il giro
dentato non si limita a controllare il flusso di informazione all’interno
dell’ippocampo, ma integra ed elabora questa informazione.
Le cellule MC[1] rappresentano un importante tipo di neurone
eccitatorio glutammatergico strategicamente posto nell’ilo del giro dentato,
dove possono contribuire a questa elaborazione attraverso reti di
sinapsi con neuroni inibitori e con le cellule a granulo dello
stesso giro dentato. Alcuni studi suggeriscono che le cellule MC sono fra loro
connesse da sinapsi eccitatorie e, recentemente, è stato indagato il
significato funzionale di queste connessioni in rapporto alla rete del giro
dentato[2].
Gli effetti
della dopamina sono mediati dall’attivazione di almeno 5 recettori diversi,
tradizionalmente distinti in due classi principali: D1-like e D2-like
(D1-simili e D2-simili); si considerano “D1-simili” i D1 e i D5; si considerano
D2-simili i D2, i D3 e i D4.
I recettori
della dopamina hanno sede primaria e più studiata nel cervello, ma sono stati
riconosciuti anche nel rene e nel letto vascolare periferico. Il primo
recettore storicamente scoperto fu D1, che risultò accoppiarsi con Gs (e
Golf nello striato) e stimolare la formazione di AMP-ciclico. Studi
successivi sul legame di antagonisti consentirono di identificare i recettori
D2-simili, che rivelarono una diversa farmacologia e una diversa localizzazione
sinaptica rispetto al primo recettore della catecolamina.
I recettori
D2 sono accoppiati a proteine Gi/Go GTP-leganti e
inibiscono la formazione di cAMP. Con la clonazione molecolare sono stati
identificati dei sottotipi. Nonostante siano stati ottenuti farmaci selettivi,
la sovrapposizione farmacologica fra sottotipi rende difficile caratterizzare
funzionalmente con precisione un singolo sub-tipo. Un aiuto è venuto dai
mutanti con delezione del recettore: sebbene la localizzazione generica di D1 e
D2 sia per entrambi quella dei terminali dopaminergici, esistono alcune
localizzazioni selettive se non esclusive per ciascuna classe.
I recettori
D2-simili, come del resto i D1-simili, hanno una tipica struttura GPCR e sono
soggetti a modificazioni post-traduzione: glicosilazione,
palmitoilazione, fosforilazione. Il recettore D2 ha
due varianti alternative di mRNA, che danno luogo a una forma corta (D2S) e una
forma lunga (D2L); i topi knockout per D2L hanno rivelato che D2S funge
primariamente da autorecettore presinaptico, mentre D2L ha
prevalentemente funzione post-sinaptica. I recettori D2-simili sono
stati trovati in una varietà di regioni cerebrali e furono originariamente
identificati per la loro affinità per farmaci antipsicotici radiomarcati,
quali [3H]haloperidol. Storicamente,
l’importanza di questi recettori nella schizofrenia fu decretata dallo stretto
rapporto che esisteva tra la potenza di legame di un farmaco
antipsicotico ai D2 e la sua efficacia sui principali sintomi nel
trattamento della psicosi. È opportuno ricordare che, sebbene sia D1-simili che
D2-simili siano importanti per la funzione dopaminergica nella corteccia
frontale e nei nuclei della base telencefalica, solo i recettori D2-simili
sono bersaglio dei farmaci antipsicotici e antiparkinsoniani.
Pablo E. Castillo, Michelle C. Gulfo e colleghi
hanno preso le mosse da un elemento caratterizzante le cellule MC, costituito
dall’attività di promotore del gene del recettore D2, ossia Drd2, dalla
ricerca precedente, che indica un ruolo chiave per la segnalazione
dopaminergica nel giro dentato, e dalla consapevolezza dell’importanza della
segnalazione dopaminica mediata da questi recettori in processi chiave della
cognizione e della patologia neurologica e psichiatrica.
I ricercatori hanno proceduto alla rimozione
selettiva e condizionata di Drd2 dalle cellule MC di topi adulti con
questi risultati: alterazione della memoria spaziale, comportamenti
equivalenti all’ansia umana, effetto pro-convulsivo.
Per determinare l’espressione subcellulare dei
recettori D2 nei neuroni MC, i ricercatori hanno impiegato un topo D2 knockin,
che ha rivelato che i recettori D2 sono aumentati nello strato molecolare
interno del giro dentato, in cui le cellule MC stabiliscono contatti sinaptici
con le cellule a granulo (GC).
L’attivazione dei recettori D2 da dopamina endogena
o esogena riduceva la trasmissione sinaptica delle MC alle GC, molto
probabilmente con un meccanismo presinaptico. In contrasto, la dopamina esogena
non ha mostrato un impatto significativo sugli impulsi eccitatori delle cellule
MC e sulle proprietà passive e attive. I risultati emersi dalla sperimentazione
indicano che i recettori D2 delle cellule MC sono essenziali per una corretta
fisiologia del giro dentato, riducendo il flusso eccitatorio sulle cellule GC.
Infine, dall’insieme di quanto emerso dalla sperimentazione, per il cui
dettaglio si rinvia al testo integrale del lavoro originale, l’alterazione
della segnalazione D2 delle MC ragionevolmente può promuovere scompenso
funzionale ansioso e crisi epilettiche.
L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e
invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del
sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-16 dicembre 2023
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e culturale non-profit.
[1] La storia della ricerca sulle hilar mossy cells (MC)
è trattata esaustivamente in Scharfman H. E. &
Myers C. E., Hilar mossy cells
of the dentate gyrus: a historical
perspective. Frontiers
in Neural Circuit 09, January
2013.
[2] Yihe Ma et al.,
Direct synaptic excitation between hilar mossy cells revealed with a targeted
voltage sensor. Hippocampus 31 (11): 1215-1232, 2021.